Si è già batteristi esperti, già si saprà come funziona il marchingegno di una batteria. Se, invece, si è musicisti poco esperti, alle nuove armi, bisognerà scoprire cos’è un rullante e a cosa serve. In questa guida tratteremo proprio di questo, con tutte le informazioni necessarie ad una conoscenza approfondita per un eventuale acquisto.
Cos’è un rullante per batteria
Il rullante è un tamburo ed è una parte fondamentale del kit che in genere comprende le batterie acustiche. Può essere suonato anche da solo in bande o orchestre. Appartiene alla categoria degli strumenti membranofoni, il cui suono è riprodotto dalla percussione di una membrana che viene generalmente tesa. E’ formato da un fusto che viene costituito solitamente da legno, metallo ed inoltre da due pelli. La pelle battente si trova sopra, mentre quella risonante si trova nella zona inferiore. Le due pelli sono messe in tensione da due cerchi realizzati in metallo e cosparse di tiranti, vale a dire dei semplici blocchetti di metallo.
La caratteristica principale e fondamentale ed inoltre punto di distinzione dagli altri tamburi è la cosiddetta cordiera, una serie di fili di metallo che vengono tesi sulla pelle risonante, la quale, ad ogni colpo sulla pelle battente vibrano e a loro volta producono un suono che sembra molto simile ad uno schiaffo. Questo tipo di suono ha fatto poi in seguito la storia della batteria.
La storia del rullante per la batteria
Il suono prodotto da una percussione è da sempre provocato dagli uomini di tutti i tempi con bastoni o altri tipi di strumenti inizialmente rudimentali. E’ da circa 100 anni che è nata, però, la vera e propria batteria. L’origine del rullante è, invece, più incerta e complicata, anche perché è decisamente più antica.
Bisogna, infatti, tornare indietro di almeno un millennio e spostarsi in Africa per risalire alle origini del rullante per la batteria. In Africa, appunto, si utilizzavano tamburi che, grazie all’aiuto di piccole strisce di budello essiccate e stese sulla pelle battente producevano un suono che era molto simile a quello di un ronzio. Per risalire all’antenato del rullante bisogna tenere in considerazione qualche secolo successivo a quello esaminato precedentemente, con la comparsa del tabor, più precisamente durante il medioevo. Questo strumento deve essere suonato con una mano sola poiché è costituito da una doppia membrana, la cui pelle battente era praticamente sempre ricoperta da fili di budelli, resi secchi come una sorta di cordiera.
Da questo momento in poi il rullante si è evoluto e si è trasformato molto nel corso degli anni, venendosi così a creare una vera e propria cordiera costituita esclusivamente da metallo. Questa viene spostata poi sulla pelle risonante, la cui tensione può essere modificata tramite l’aiuto di un particolare attrezzo, chiamato macchinetta, che in genere è posto sulla zona laterale del fusto.
Come scegliere un rullante per la batteria
Il rullante ricopre il ruolo principale di un kit per la batteria. Essendo fondamentale, dunque, viene utilizzato molto spesso e per questo motivo prima o poi deve essere cambiato. Il fusto è l’elemento più importante e dunque primario del rullante. Rappresenta il corpo del tamburo e per questo caratterizza gran parte del suono. Cambiare le pelli di un rullante può essere molto importante e può variare anche, molto spesso, il suono di un determinato prodotto. Una pelle posta in modo corretto può tranquillamente cambiare le caratteristiche di un rullante sia in positivo che in negativo, se posta in modo sbagliato o se usurata.
La pelle risonante è di solito una pelle che si presenta monostrato ed è dall’aspetto trasparente accordata in modo abbastanza alto. Questo avviene perché la pelle più spessa e allentata potrebbe vibrare troppo a lungo creando delle frequenze fastidiose e indesiderate.