Le chitarre resofoniche nascono negli anni ’20 tradizionalmente per le richieste dei musicisti jazzisti, che avevano bisogno di un volume più ampio, cosa che non si poteva ricevere dalle altre chitarre del tempo.
Ma che cosa sono le chitarre resofoniche?
Tali chitarre, all’inizio dovevano presentare un sistema di amplificazione meccanico, che veniva chiamato cono risuonatore. Cioè si trattava di una sorta di speaker moderno, veniva costruito in alluminio e poi vibrava grazie alle corde, che andando a poggiarsi sul ponte al vertice del cono, producevano il tipico sound metallico e riverberante molto caratteristico della chitarra resofonica. La cassa armonica può essere considerato il punto che più la distingue dal resto delle chitarre, poiché è costruita in metallo, ma veniva anche costruita in ottone o acciaio con cromature, permettondo così di al peso e alla resistenza di essere maggiori. Il manico, diversamente dalla cassa, veniva costruito sempre in legno.
Quindi, le chitarre resofoniche producevano il suono tramite dei coni di metallo e venivano progettate per dare più volume alle chitarre che erano presenti nelle orchestre da ballo. Attualmente sono tra le chitarre preferite da molti musicisti, soprattutto nel blues e nel bluegrass, grazie al loro suono unico e distintivo.
Tipi di chitarre resofoniche
Ci sono diverse tipologie di chitarre resofoniche, non sono tutte uguali, ma si suddividono in gruppi diversi. Questo varia a seconda del tipo di cono risuonatore al loro interno. Una cosa che cambia molto è il manico, che può essere sia quello Roundneck, ovvero il manico si presenta in forma arrotondata come una chitarra tradizionale. Può anche essere Squareneck, ovvero il manico è a sezione rettangolare, e viene usato nel country o nella musica hawaiana.
Materiale delle chitarre resofoniche
Le chitarre resofoniche vengono prodotte principalmente in metallo, poiché hanno un suono più risonante, con il riverbero ed è molto potente sulle medie frequenze. I bassi non risultano troppo altisonanti. Mentre, se si dovesse fare il corpo in legno si andrà ad addolcire la timbrica, per cui daremo un suono più caloroso ma senza perdere mai la qualità.
Quale chitarra resofonica scegliere?
Detto tutte le caratteristiche, vedendo anche in merito ai modelli passati, oggi molti marchi noti producono chitarre resofoniche. Sicuramente i più conosciuti e cari che le producono sono National, Beard e Gold Tone che sono made in USA. Poi passiamo invece ai modelli con prezzi più abbordabili e sono le conosciutissime Fender o Gretsch. Ma anche Ibanez ha un modello di chitarra resofonica. Esistono anche delle versioni elettro-acustiche che presentano dei pickup magnetici al manico e un piezoelettrico che risultano essere miscelabili tra loro. Per fare la scelta dovremo capire che genere musicale si vuole suonare e in quale materiale si vuole acquistare.
Modelli di chitarre resofoniche
Ci sono tanti modelli di chitarre resofoniche, adesso ne vedremo qualcuno e scopriremo le sue caratteristiche. Principalmente si ha la tipologia delle chitarre di Dobro, stiamo parlando di quella che possiede la ricchezza e il calore del tono. Con corpo in ottone a campana, e un tradizionale ragno in stile T che viene fuso nella sabbia per avere un suono eccezionale. Il manico in mogano è caratterizzato da tastiera in palissandro. Anche se oggi questo legno è vietato.
Un’altra tipologia di chitarra resofonica acustica presenta un corpo in cromo che viene inciso e ornato con un manico in mogano, presenta delle fessure “F” e una tradizionale paletta a fessura. La tastiera è anch’essa in palissandro. Ha sia un pickup magnetico che un pickup piezoelettrico che permette di produrre sia toni elettrici che acustici. Infine, si ha la classica chitarra resofonica di tipo retrò, che ha un risuonatore a cono filato, presenta una copertura con piastra diamantata forata e il manico in acero satinato è trasparente con tastiera in palissandro, la ghiera è in alluminio lucido e i sintonizzatori risultano n stile vintage.
La chitarra ha tre manopole che sono sovradimensionate per il volume e il tono e un controllo di fusione per il piezo.
Come è accordata una chitarra resofonica?
L’accordatura nelle chitarre resofoniche iù in uso sono moltissime, ma vedremo solamente quella che risulta essere la più utilizzata, poiché più comune, si usa nel genere bluegrass, che è chiaramente anche il genere in cui la tecnica del dobro si è più sviluppata. Si tratta di un’accordatura in Sol, nella quale partendo dalla sesta corda avremo le note in tale modo Sol Si Re Sol Si Re.
Principali suonatori di chitarra resofonica
La chitarra resofonica, deve principalmente la sua fama soprattutto grazie alla copertina del disco dei Dire Straits, inoltre lo stesso Mark Knopfler la utilizzava in molti dei brani del gruppo. Ma è stato usato molto anche da Rory Gallagher, Eric Clapton e Jimmy Page. Mentre, venendo al nostro paese, la chitarra resofonica è stata usata per molto tempo da Alex Britti, Ligabue e dalla band Zen Circus. La chitarra resofonica ha avuto un maestro principale definito come il più grande suonatore di chitarre resofoniche, si tratta di Bob Brozman, che è scomparso nel 2013, lasciandosi dietro una lunga scia di suonate.
Consigli
In conclusione, rivedendo tutte le chitarre resofoniche, si può dire che possono essere tricone, ragno e biscuit. Le possiamo trovare in ottone, acciaio, alluminio e legno. Per poter fare la nostra scelta, oltre al prezzo, dovremo tenere conto dello stile e soprattutto di ciò che vorremo suonare. Basti sapere che le tricone presentano un suono bellissimo, rotondo e complesso, quindi molto più ricco, ma con meno volume complessivo.
Le ragno e biscut, che presentano un singolo cono, soprattutto quelle in acciaio, presentano un volume molto alto, appena si pizzicherà la corda il suono si alza con potenza, ma hanno anche un effetto di riverbero quasi naturale. Infine, quelle in legno sia singlecone che tricone, permettono un suono dolce e caldo.
Prezzo
Va tenuto presente che nella complessività dello strumento resofonico, la cosa che più conta è la qualità del cono, che risulta essere il vero centro pulsante dell’emissione sonora. Quindi, dovremo valutare che cosa vorremo suonare e poi, a seconda del nostro budget, dovremo fare una ricerca e infine fare la nostra scelta.