L’archetto (o arco) è un complemento indispensabile per suonare il violoncello. Si tratta di una bacchetta o asticella in legno, alle cui estremità é collegato un fascio di crini di cavallo che si sviluppa nella parte sottostante. I crini sono raccolti nel cosiddetto nasetto (l’impugnatura dell’arco), mentre le estremità dell’arco vengono chiamate testa (quella che per prima entra in contatto con le corde dello strumento) e tallone (la parte opposta).
I crini
I crini di cavallo sono apposti allo scopo di sfregare sulle corde dello strumento e ottenere le vibrazioni sonore. Per favorire l’attrito, ed avere una buona presa dei crini sulle corde, si utilizza normalmente la pece (o colofonia). Si tratta di un distillato di resina vegetale, ampiamente utilizzato nella pulizia degli strumenti musicali ad arco. L’unico inconveniente di questo materiale é però quello di lasciare macchie, sia sulla vernice che sulle corde del violoncello.
Se le corde sono molto sporche, possono essere pulite anche con un panno inumidito di alcool denaturato, prestando però la massima cura ed attenzione affinché non si bagni la cassa. L’alcool denaturato può essere adoperato anche per lustrare i crini, avendo cura di allentarne preventivamente la tensione, mediante la vite di regolazione presente nell’impugnatura dell’archetto. Invece del panno, per i crini è indicato di effettuare l’operazione mediante uno spazzolino da denti pulito.
La bacchetta
Il materiale più pregiato e storicamente utilizzato nella lavorazione delle bacchette, per violoncello e per molti altri strumenti musicali, è il pernambuco. Si tratta di un legno di derivazione brasiliana che offre straordinarie qualità di resistenza, elasticità e velocità di propagazione del suono e che viene arcuato mediante lavorazione a caldo. Con il tempo, il suo impiego si è affievolito, sia per preservare la vita delle riserve naturali rimaste, sia perché si sono fatti strada altri materiali, più economici e facilmente adattabili al medesimo uso. Tra questi i più diffusi sono la vetro-resina e la fibra di carbonio, talvolta mischiati con un legno.
Parti accessorie
Il costo di un archetto non è influenzato solo dalla qualità dei materiali che compongono i crini e la bacchetta, ma anche dagli elementi che ne compongono la testa, il tallone ed il nasetto. Queste parti sono date dalla combinazione di metalli e legni di diversa origine. I materiali di costruzione impiegati più pregiati risultano l’ebano e l’avorio, arricchiti da intarsi realizzati in oro, argento o madreperla.
Prodotti migliori
Per capire se un arco è di buona qualità, vi è una primo particolare molto semplice da osservare: il tallone, la parte centrale e la testa devono risultare perfettamente allineati. L’archetto dovrà inoltre avere una lunghezza appropriata alle dimensioni del violoncello (e dunque alla persona che lo suonerà). A tal proposito segnaliamo che, la misura standard per un archetto utile a suonare violoncello di formato 4/4, risulta pari a 72 centimetri.
Generalmente più economiche ma comunque di buona qualità, sono le proposte di altri marchi, quali ad esempio Antoni, Ammoon e Forenza. Si tratta di modelli consigliati in modo particolare per le scuole di musica ed agli studenti più giovani. Risultano ottimi anche come archetti di ricambio per violoncelli di qualsiasi marca. Il prezzo di partenza di questi prodotti è intorno ai 40 euro circa. Anche in questo caso, però, è assolutamente raccomandato di verificare i costi dei prodotti di interesse presso i siti ufficiali delle case produttrici.