Il jazz è un genere musicale che nacque agli inizi del Ventesimo secolo, fu una evoluzione di alcune forme musicale che già venivano utilizzate dagli schiavi afroamericani. All’inizio era conosciuto per le sue canzoni di lavoro nelle piantagioni e durante la costruzione di ferrovie e strade negli Stati Uniti. Principalmente serviva a ritmare e coordinare i movimenti. Ma i primi veri musicisti suonavano musica a orecchio, mentre le orchestre pionieristiche a New Orleans erano chiamate ragtime bands.
Storia del Jazz in breve
Il jazz ebbe una prima evoluzione strumentale che fu data dagli emigrati italiani di New Orleans. Questi emigrati italiani andarono ad aggiungere altri strumenti musicali provenienti dalla tradizione italiana delle bande di paese. Tanto che, tra i migliori musicisti di jazz, ci furono degli afroamericani poi affiancati da italoamericani, che formarono la Original Dixieland Jazz Band. Ovvero, stiamo parlando della band che diffuse il jazz negli U.S.A. producendo molti dischi. Ma, il jazz arriverà al successo grazie a Louis Armstrong, prima negli States e poi in Europa dove avrà un successo grandissimo. Nel corso degli anni si modificherà diventando anche una musica commerciale con lo swing fino a riprendere le tradizioni della cultura afroamericana.
Tipologia di musica
Nel jazz esistono due forme varie: una è il blues, in 12 battute (3 frasi musicali), e la canzone, in 32 battute. All’inizio tutto era improvvisazione, tutto era nella linea melodica, ciò era dovuto al fatto che il mezzo jazz prototipico era il gruppo di ottoni, in cui, dato che ogni suonatore può produrre una sola nota alla volta, gli assoli devono sempre essere melodici. Gli strumenti armonici di accompagnamento quali pianoforte, chitarra, contrabbasso, vennero introdotti dopo. Ma fino dai primi tempi il jazz ha incorporato nel suo linguaggio i generi della musica popolare, del ragtime, del blues, ma anche della musica leggera.
Strumenti nel Jazz
Attraverso l’evoluzione del jazz, si ha, anche l’introduzione di strumenti diversi. Questo perché vennero anche creati generi quali il cool jazz, il free jazz e il jazz-rock. Ci sono stati casi in cui il pianoforte, la tromba e tutti i sassofoni hanno perfezionato la strumentazione già esistente. Mentre, con contrabbasso e batteria si è assistito a una rivoluzione vera e propria. Questo per quanto riguarda proprio la posizione, poiché da semplici strumenti di accompagnamento hanno raggiunto la collocazione in primo piano, fino a ricoprire anche il ruolo di solista. In sostanza, potremo sintetizzare dicendo che gli strumenti del jazz sono:
- Tromba
- Trombone
- Clarinetto
- Sassofoni
- Flauto
- Vibrafono
- Pianoforte
- Organo
- Tastiera
- Sintetizzatore
- Chitarra
- Contrabbasso
- Violino
- Batteria
Formazione musicale
Oggi sappiamo che la classica formazione di un gruppo jazz consiste in pianoforte, contrabbasso e batteria che fanno da sezione ritmica, mentre la parte solista viene svolta da strumenti a fiato quali tromba e sassofono. Mentre, prima, nelle band si presentavano anche il clarinetto e la cornetta. Lentamente hanno lasciato il posto ai sassofoni e alla tromba, a differenza del contrabbasso che ha potuto essere di sostegno come appoggio ritmico della chitarra fino ad arrivare a un ruolo di primo piano.
Curiosità sul Jazz
A partire dal 2012, al genere musicale del jazz è stata dedicata una giornata internazionale che risale al 30 aprile. Viene festeggiata in molti paesi del mondo, come anche in italia, si organizzano feste e concerti. Alcuni strumenti che sono stati usati nel jazz non hanno avuto successo, ma hanno dato un tocco in più al genere. Uno di questi strumenti è il corno francese, fu utilizzato negli anni Quaranta, per creare un suono dolce e smooth. Ma anche la cornamusa, cosa che sembra impensabile, è stata suonata. Così come l’oboe. Ma anche contaminazioni di diverse culture, con l’introduzione dell’oud, lo strumento simile al liuto. L’arpa e, infine, lo steel pan, uno strumento a percussione che ha origine nel Trinidad.