I principali strumenti del periodo Barocco italiano furono l’organo ed il clavicembalo. L’organo, è uno strumento aerofono munito di serbatoio d’aria, veniva usato nell’antichità nella musica profana in occasione di festività pubbliche. Ma dal Medioevo venne impiegato principalmente in ambito liturgico. Serviva per sostenere o sostituire le parti vocali. Nel XV secolo i costruttori di organi della Toscana, andarono ad allargare l’estensione della tastiera e introdussero le canne con effetto timbrico omogeneo. A partire dal XVI secolo, nacque una letteratura musicale per gli strumenti a tastiera. In campo musicale il Barocco può essere considerato tale allo sviluppo di idee maturate nel tardo Rinascimento. Si può dire che la musica barocca ebbe origine in Italia, grazie al lavoro di compositori come Claudio Monteverdi. Oggi non si usa più il termine musica barocca.
Strumenti ad arco
Esistevano due sottogruppi principali, le viole da braccio e le viole da gamba, che coprivano dal basso all’acuto e con ricchezza di varietà timbrica l’intera estensione dello spazio sonoro. Durante l’età barocca molti tipi di viola caddero in disuso. Ma rimasero stabili i modelli di viola da braccio:
- la viola contralto e la viola tenore
A loro venne affidata di solito l’esecuzione delle parti centrali di una composizione d’insieme. Nel registro grave i vari tipi di viola da gamba, successivamente lasciarono posto al violoncello e al violone. Mentre nei registri alti si andò ad affermare il violino, il più acuto degli strumenti ad arco. Esso acquistò la forma attuale nel corso del XVI secolo, questo si deve ai liutai Nicola Amati e Antonio Stradivari, quest’ultimo gli donò una struttura perfetta dal punto di vista acustico ed estetico. Il violino divenne nel corso del XVII secolo uno degli strumenti preferiti della musica colta e, a partire dal Seicento la letteratura violinistica si arricchì straordinariamente grazie alle creazioni di numerose generazioni di violinisti-compositori.
Strumenti a pizzico
Uno strumento di origine molto antica fu il liuto, che divenne popolarissimo in Italia nell’epoca che va dal Rinascimento al primo Barocco. Durante l’epoca Barocca, il numero delle corde, che prima variava da due a quattro, salì a sei. Si ebbero anche liuti di dimensioni diverse. Le corde del liuto erano tese sul manico corto, piegato ad angolo e su una cassa armonica a fondo convesso, venivano originariamente pizzicate con un plettro. Solamente dopo il XV si preferì pizzicarle con le dita, proprio per permettere allo strumento di sfruttare al meglio la sua polifonia. Il suo suono era netto e incisivo, si confaceva inoltre all’esecuzione delle musiche per danza. I liuto smise di essere suonato, questo è dovuto all’ingresso della chitarra dalla metà del Seicento. La chitarra, inizialmente, venne dotata di una cassa dal fondo piatto. Prima di assumere, alla fine del Settecento, l’attuale aspetto a sei corde semplici, l’accordatura dello strumento prevedeva quattro o cinque ordini di corde raddoppiate. Nacque come strumento popolare. Ma a partire dal XVI secolo la chitarra si affermò anche nella musica colta. Altri strumenti a pizzico diffusi erano la lira, la cetera, la tiorba e l’arpa.
Strumenti a fiato
Durante il periodo Barocco si verificò una riduzione della grande varietà degli strumenti a fiato che provenivano dal Rinascimento. Il flauto era anticamente costruito in legno. Poteva essere diritto o traverso:
- Il flauto diritto, di cui esistevano vari tipi, classificati secondo l’estensione sonora di riferimento, era molto suonato nel Rinascimento e nella prima fase dell’età barocca.
- All’inizio del Settecento si affermò il flauto traverso, dotato di maggiore agilità e pienezza di timbro.
Di questi modelli si preferì l’impiego da solisti. Dopo il flauto si passò anche alle trombe, che entrarono a far parte della musica colta a partire dal XVI secolo. In passato erano utilizzati come strumenti militari, di caccia, o di richiamo. Grazie alla capacità di aumentare l’effetto di maestosità sonora, chi ebbe maggior successo fu il trombone. Nel periodo del primo Barocco, quando la sua famiglia era composta di diversi membri: soprano, contralto, tenore, basso, contrabbasso, fu maggiormente usato. Ma fece il suo ingresso anche il clarino, ovvero un modello di tromba ma acuta, grazie al suo timbro chiaro e squillante fu molto usato nel Seicento e nel Settecento, con funzioni solistiche. In età barocca sopravvissero degli strumenti del passato, tra i principali ricordiamo oboe e fagotto. In particolare, l’oboe fu molto impiegato come strumento solista, mentre il fagotto nell’esecuzione del basso continuo.
Compositori
Tra i maggiori compositori del periodo Barocco ci sono tre figure che spiccano:
- Handel, musicista tedesco.
- Vivaldi, musicista veneziano.
- Bach, musicista tedesco.
Generi principali
Principalmente si avevano dei generi che venivano eseguiti durante il periodo Barocco, stiamo parlando di:
- Concerti solisti, accompagnato da un’orchestra.
- Concerto grosso, due tre strumenti sono accompagnati dall’orchestra.
- Melodramma, opera lirica.
- Oratorio, melodramma in chiave sacra.
- La sonata, brano per un solo strumento.
- La fuga, genere musicale particolare, era la forma compositiva più complessa.
I luoghi e gli strumenti
I luoghi dove si suonava maggiormente erano le corti, nei teatri, dove si rappresentavano i melodrammi. Nelle chiese dove si ascoltava la musica sacra.
Caratteristiche del periodo Barocco
Si affermò il gusto per la spettacolarità e per la teatralità, ma non solo, nella musica così come nella pittura e nell’architettura si utilizzarono molti ornamenti. Principalmente si cominciò a eseguire molti contrasti, tra piano e lento, forte e veloce, allegro e triste. L’arte subisce una modifica, perché iniziò a stupire e commuovere andando a suscitare emozioni. Soprattutto la polifonia cominciò ad acquistare caratteri complessi e, si diffuse il canto accompagnato da pochi strumenti.
Particolarità
La composizione dei concerti non era quella attuale, tant’è che i musicisti dovevano specificare cosa stessero facendo. Solo a partire dalla fine del XVI secolo si incominciò ad annotare in maniera più precisa la struttura degli organici strumentali. Dalla metà del Seicento si ebbe la partecipazione degli strumenti a fiato in modo solistico, mentre l’insieme degli archi divenne la base dell’orchestra barocca italiana, articolata in violino I, violino II, basso o a violino I, violino II, viola, basso. La linea melodica più grave prende evoluzione nel cosiddetto basso continuo, realizzato secondo variabili combinazioni di organo, clavicembalo, violoncello, violone, fagotto, tiorba e chitarrone.