Gli strumenti vintage se vengono paragonati a quelli che sono le repliche attuali, ci potremo rendere conto se vige una reale differenza tra lo strumento originale dell’epoca e la riproduzione attuale. La risposta potrebbe lasciarvi un po’ interdetti. Perché, a volte, ci sono persone che vogliono acquistare uno strumento vintage o anche una replica di lusso, che abbia addirittura una firma altolocata. Quindi non è ben chiaro quello che convenga fare, ma proveremo a spiegarvelo.
Il mercato del vintage
A oggi il mercato del vintage, non è più quello delle origini. Ma, basti sapere che la mania e la passione per quelli che sono tutti gli strumenti vintage, deve le sue origini e radici a quando eravamo intorno alla fine degli anni ’70, quando si poteva notare che tutti gli strumenti usciti dalle fabbriche, specie dalle più famose Gibson e Fender, non erano affatto di quella qualità che ci si aspettava. Infatti:
- le finiture,
- i legni,
- l’ elettronica,
non avevano per niente quel carattere che aveva contraddistinto tutta la produzione del passato. Infatti, Clapton, già qualche anno prima, aveva pensato bene di cominciare a comprare delle Stratocaster degli anni ’50 per farne degli ibridi, facendo in modo di accoppiare i manici e i corpi a seconda di ciò che gli serviva. Tanto è vero che ha dato delle origini al genere. Anche se il suono dovrebbe prescindere dalle considerazioni estetiche. Quindi, il motore originale che va ad alimentare il vintage è la ricerca di quel classico suono che viene unito a piccoli fattori estetici.
Considerazioni sul vintage
Molto importante diventa quella che è la ricerca delle viti e knob, ma a causa di tanti venditori non ufficiali, in molti sono arrivati a odiare il vintage. Ma quale è il modus operandi giusto? E che considerazioni vanno fatte in merito? Possiamo dire che nessuno ha ragione fino in fondo. Anche se quel musicista professionista dirà sempre che per lui sarà sufficiente un buono strumento per poter avere il suono che ha in testa, quindi a prescindere dal vintage o meno. Poi, ci sono gli altri, quelli che idolatrano il vintage, loro non suonano gli strumenti ma li tengono come se fosse un’opera d’arte da ammirare.
Altre cose da sapere e da valutare
In questi ultimi anni, ci sono state diverse prove, test, così come chi va ai mercati a spulciature foto e copertine di vecchi dischi, ci si può fare un’idea che riguarda gli strumenti vintage e quello che è il loro effettivo apporto e utilizzo. C’è chi è del parere che niente potrà essere più bello di un solo su di un pezzo del 1955, che viene eseguito con una chitarra costruita in quell’anno. Come per esempio potrebbe essere suonare una Esquire del 1952, che è molto simile a quella usata da Cash, nelle registrazioni della Sun Records e bastava immaginare che la magia era tutta lì. Ma anche quella che è la replica del Custom Shop a firma di Cunetto, anche se perfetta in quasi tutti i particolari, si avvicina al suono originale solo per un leggero 70%. Qui si può dire che l’originale non ha rivali. Ma, dall’altro lato, non tutti conoscono e suonano quella che era la musica degli anni ’50 perfettamente autentica.
Modelli vintage
Le Telecaster e le Stratocaster dei sixties sono quelle che si differenziano per un suono e un carattere incredibilmente diverso da quelle attuali. Per esempio una Telecaster degli anni ’50 può essere aggressiva e basti pensare a come lo stesso strumento, che viene costruito qualche anno dopo, sia perfettamente bilanciato. Eppure, ascoltando un disco della musica western swing anni ’50, si può capire che in realtà era necessario costruire uno strumento che potesse bucare quasi l’ascolto, quindi da qui l’idea di creare uno strumento dirompente. Mentre, se si paragona una Telecaster del ’65 con semplicemente un disco di country music dello stesso anno, si potrà notare come possa emergere la necessità di avere degli strumenti più bilanciati.
Opinioni
Lo strumento è quello che rispecchia le esigenze dei musicisti della sua epoca e, proprio per questo, è stato uno dei punti di forza dell’impresa di Fender. Infatti si costruivano degli strumenti ascoltando i musicisti. Ogni innovazione rispondeva a quella che era una precisa richiesta del pubblico. Come per esempio una Stratocaster che ricalchi in tutto e per tutto quello che è un esemplare del ’61, o del 58/59, a oggi avrebbe pochissimo mercato. Detto questo, comunque quello che resta è l’amore e l’emozione che solo una chitarra di quegli anni può restituire. Un insieme di tutte quelle caratteristiche che si deve prendere e amare solo per quello che viene offerto.
In conclusione
Per cui, il consiglio è quello di approcciarsi allo strumento vintage con dedizione per quella che era l’epoca in cui veniva realizzato. Se l’interesse non è tale, è quasi assurdo pensare di poter investire in strumenti vintage. Vanno bene semplicemente le repliche, che sono degli strumenti fatti veramente bene e anche con tanta cura e conoscenza.